Il logo è il “volto” di un’azienda o di un’organizzazione e ha l’importante compito di racchiuderne il carattere distintivo e i valori chiave per comunicarli all’esterno. Come abbiamo spiegato in un altro dei nostri articoli, il logo non è solamente un simbolo grafico ma l’essenza della brand identity.
Philip Kotler e Waldemar Pfoertsch nel libro “B2B Brand Management” spiegano che quando un logo non riesce a comunicare ciò che l’azienda rappresenta è un’opportunità sprecata.
Dovendo quindi comunicare un messaggio i loghi dovrebbero essere il più possibile “trasparenti”, tuttavia spesso nascondono qualche segreto.
Qui di seguito vi sveliamo quelli che si celano dietro alcuni dei più famosi al mondo.
Carrefour
Il nome in italiano significa “incrocio”, concetto espresso nel logo del marchio che però non risulta immediatamente percepibile da chi l’osserva.
La catena di supermercati deve il suo nome al suo primo punto vendita, nato per la prima volta nel 1960 nella città francese di Annecy, proprio all’incrocio tra due strade.
Da allora il marchio è notevolmente cresciuto e si è diffuso in diversi paesi nel mondo, tuttavia il suo logo continua a risultare difficile da comprendere a primo sguardo.
Agli occhi di un osservatore poco attento il logo potrebbe sembrare infatti formato da un triangolo e una freccia.
In realtà, però, riprendendo i colori della bandiera francese, rappresenta in negativo una “C” bianca all’interno di un rombo rosso e blu.
Amazon
Il primo logo dell’azienda era composto solamente dalla lettera “A”, attraversata al centro da una strada bianca che aveva lo scopo di indicare le nuove vie che l’azienda stava imboccando.
Ai tempi l’attività di Amazon si limitava soltanto alla vendita di libri, ma con il passare degli anni si estese anche al commercio di qualsiasi tipo di prodotti, trasformando Amazon nel colosso che è oggi.
Il logo, dunque, rifletteva perfettamente il cambiamento aziendale in corso.
Nel 2000, per comunicare il nuovo posizionamento dell’azienda sul mercato si decise di passare a un logotipo caratterizzato dal nome del brand scritto per intero e da una freccia arancione. Quest’ultima, in particolare, nasconde due significati:
- Parte dalla lettera “A” e punta alla lettera “Z”, come a significare che sul sito di Amazon è possibile trovare proprio di tutto, dalla A alla Z;
- Può sembrare un sorriso, quello del cliente soddisfatto del servizio reso da Amazon.
Unilever
La lettera iniziale di Unilever non è solo una semplice lettera. Guardandola attentamente infatti appare ricca di dettagli ed elementi collegati al brand.
In totale, il logo comprende venticinque elementi ognuno dei quali rappresenta una specifica dimensione del business aziendale, per esempio la mano rappresenta i prodotti relativi a igiene e bellezza, la bocca è simbolo di comunicazione e trasparenza aziendale mentre la colomba è simbolo di libertà e autostima.
Apple
Il frutto proibito, la scoperta della mela che cade dall’albero di Isaac Newton, la copertina dei Beatles: il fascino della mela morsicata risiede forse anche nei numerosi e possibili significati che le possono essere attribuiti.
Gli albori di Apple iniziano nella camera da letto dei genitori di Steve Jobs che, insieme al suo compagno e amico Steve Wozniak, decide di progettare nel 1975 il primo computer: Apple I.
Da qui prenderà forma il primo logo ufficiale: la tradizionale mela morsicata, ripresa della teoria di Newton.
Dopo diversi anni bui arrivò il giorno della svolta in cui Apple decise di acquistare l’azienda che, ai tempi, era in possesso del sistema operativo migliore su cui basare le future versioni di Mac OS.
Da qui, la popolarità di Apple crebbe in maniera smisurata fino ad arrivare ai nostri giorni, con il nuovo e ultimo logo dalla tonalità bianca, più professionale per l’azienda.
Canon
La storia di canon nasce da Kwannon, una divinità buddista con cento braccia nota anche come dea della misericordia.
É stata proprio lei ad aver ispirato la scelta del nome del marchio giapponese.
Il riferimento alla potenza e alla divinità può essere colto immediatamente nella mission aziendale:
«Creare le migliori fotocamere del mondo»
Nel tempo, poi, il nome è cambiato non solo il nome da Kwanon a Canon così come anche font e colore, che da nero è diventato rosso.
Toyota
Inizialmente, il nome iniziale del brand era “Toyoda“ e solo successivamente venne modificato in “Toyota”.
Oltre a una questione di suono, una delle spiegazioni per giustificare questo cambiamento viene riportata chiaramente sul sito del brand: Toyoda in giapponese si scrive con dieci colpi di pennello, Toyota, invece, si scrive con soltanto 8 colpi, numero che in Giappone è associato alla fortuna.
Il nome, quindi è stato modificato ufficialmente per pura scaramanzia.
Attualmente il simbolo riprende la forma del volante, che raffigura il mondo che abbraccia Toyota.
Gillette
Gillette è nato nel 1901 e da sempre ha formato la propria comunicazione sul concetto di precisione.
Le prime versioni del logo contenevano una piccola freccia, elemento caratterizzante e associabile al proprio concetto di precisione, caratteristica di fondamentale rilevanza per un buon rasoio.
Ai tempi, così come ancora oggi, il logo rifletteva perfettamente la purpose aziendale: offrire un rasoio che taglia la barba con l’accuratezza di una freccia che raggiunge il centro del bersaglio.
Tale concetto è ripreso anche dal font utilizzato, che trasmette un senso di velocità e dal taglio diagonale delle lettere “G” e “I”, che richiama la precisione effettiva della lama.