TikTok ha sedotto proprio tutti e anche le piccole e medie aziende puntano a introdurre la piattaforma nel loro piano strategico.
La sua capacità di generare contenuti virali e raggiungere una vasta audience in modo organico, la rende una scelta ideale per le realtà che desiderano aumentare la visibilità online e raggiungere nuovi clienti. Casi di successo come quelli di Amabile e A-MORE dimostrano come sia possibile sfruttare la piattaforma per aumentare la brand awareness delle azienda.
Fare marketing su Tiktok funziona?
TikTok è indubbiamente un’app per fare (anche) business. Dopo aver conquistato gli utenti del web ha mostrato le sue potenzialità anche a tutte le realtà aziendali che abbiano voglia di aumentare la propria reach. Introdurre la piattaforma in un piano di social media marketing è sicuramente un processo rischioso in termini di budget. Tuttavia, i risultati ripagheranno ampliamente gli sforzi fatti.
Tiktok, in fondo, è un megafono molto potente che raggiunge le generazioni con maggior potere d’acquisto: la Gen Z e i Millennial.
In generale, l’audience globale di TikTok è più ampia di quanto si possa immaginare. Secondo il report The Power of TikTok, il 32% degli utenti globali ha tra i 25 e i 34 anni; mentre il 35% ha più di 35 anni. Proprio per questo, TikTok è per tutti i brand, di tutte le categorie.
La piattoforma gode di un vasto pubblico che risulta attivo più volte al giorno. Basti pensare che in media gli utenti aprono TikTok 19 volte al giorno, per un totale di quasi due ore trascorse quotidianamente sull’app. Questo significa che le possibilità che le promozioni dei brand vengano effettivamente visualizzate aumentano considerevolmente!
Insomma, l’app ha dimostrato di essere una piattaforma molto efficace per le aziende, soprattutto quelle che cercano di raggiungere un pubblico più giovane. Grazie alla natura divertente e creativa dei contenuti di TikTok, molte aziende hanno potuto creare campagne pubblicitarie di successo, anche in settori comunemente considerati noiosi, come l’assicurazione e la finanza.
Lo sbarco su una piattaforma di questo tipo ha chiaramente influenzato il modo in cui le aziende creano contenuti e interagiscono con i propri clienti. Molte realtà hanno iniziato a creare contenuti più interattivi e ironici per i loro canali social, prendendo spunto dalle tendenze più in voga. Inoltre, le aziende hanno iniziato a collaborare con influencer e creators per creare contenuti promozionali, aumentando la loro visibilità online.
User Generated Content: perchè non farne a meno
Su TikTok il cosiddetto User Generated Content (UGC), ovvero un contenuto generato dagli utenti, ha un enorme potere attrattivo e la piattaforma risulta essere la leader al mondo per questo tipo di contenuti. Le statistiche del marketing su TikTok dimostrano chiaramente perché l’UGC dovrebbe far parte della strategia promozionale di ogni advertiser:
- Registra un engagement 12 volte superiore;
- UGC genera il 28% delle conversioni;
- La pubblicità su TikTok garantisce il 10% di ricettività in più rispetto ad altri social media.
Il caso A-MORE
A-MORE nasce nel 2020, in piena pandemia, da un’intuizione di Camilla Clemente.
Tornata dagli Stati Uniti, la giovane imprenditrice decide di creare il suo brand ispirandosi ad una ragazza che aveva venduto centinaia di migliaia di ciglia finte grazie a TikTok. Camilla è una ragazza con un sogno nel cassetto, pronto a raggiungerlo ad ogni costo.
Nel luglio 2020 apre i profili Instagram e TikTok di A-MORE e la mossa vincente è stata quella di condividere con il web tutti i momenti e i passaggi che ha vissuto per creare il suo brand. Dalla realizzazione del logo, alla scelta dei prodotti, alle pratiche burocratiche necessarie. Nel dicembre 2020, dopo appena 5 mesi dall’apertura del suo account, Camilla vende un sottogiacca e una cappa sul suo sito web, seguiti dal suo primo accessorio: un foulard in seta con il monogramma di A-MORE.
Nonostante i prezzi non siano accessibili alla generazione Z, la community sostiene Camilla sin dall’inizio, con un forte spirito di partecipazione quasi come se il sogno di Camilla fosse anche un po’ il loro. Il catalogo dei suoi prodotti cresce in base alle esigenze e ai desideri della sua community: nascono felpe, t-shirt, piccoli gioielli, scrunchies, cover per iPhone e phone straps. In particolare, Camilla riescie a cogliere e cavalcare le tendenze del momento, realizzare in poco tempo i suoi prodotti (anche utilizzando materiali riciclati), metterli sul mercato e registrare il tutto esaurito in pochi minuti.
Il brand ha deciso espandersi anche sul mercato spagnolo e sul metaverso attraverso un negozio completamente virtuale in cui, con un avatar, è possibile scoprire tutti gli articoli della collezione.
La strategia del brand fa affidamento anche sulla scarsità dei prodotti; Camilla propone diversi restock, anche abbastanza frequententemente per incentivare l’acquisto di più prodotti contemporaneamente. I suoi clienti comprano dal sito di A-MORE perchè credono nell’imprenditorialità femminile e giovanile in Italia e hanno seguito le sue battaglie per affermarsi attraverso i social.
Il caso Amabile
La prima ad aver sfruttato tutte le potenzialità di TikTok è stata Martina Strazzer, CEO del brand di gioielli di nome Amabile. Attualmente è davvero una delle più giovani imprenditrici italiane che hanno avuto l’intuizione di convertire i propri follower in veri e propri clienti fidelizzati.
Ma se ti diciamo che Amabile nasce su TikTok senza avere un suo account dedicato, ci crederesti?
Prima dell’avvio del progetto imprenditoriale, la Strazzer utilizzava il suo profilo per condividere momenti di vita quotidiana, creare nuovi trend e rubriche. Il riscontro è stato immediato ed è riuscita a trovare il suo posto tra le creators più amate della piattaforma.
Grazie alla sua capacità di immedesimarsi nei problemi dei giovani della sua età, è riuscita a raggiungere un vasto pubblico di ragazze e ragazzi che hanno trovato in lei un valido aiuto per affrontare ansie e stress dell’adolescenza, tema molto caro alla fondatrice e sul quale ha anche creato una collezione. Il profilo di Martina offre molti spunti di riflessione e può essere di grande aiuto per i giovani che cercano un punto di riferimento.
Nei video che invadevano i per te della piattaforma, Martina indossava continuamente i suoi gioielli targati Amabile. Da qui si è registrata la crescita esponenziale del brand e della sua fondatrice che in poco tempo è passata da lavorare da sola nella sua cameretta ad avere oltre 40 dipendenti e a fatturare milioni. Tutto (o quasi) grazie a TikTok.
- 65mila euro di fatturato nel 2020;
- 350mila nel 2021;
- 4 milioni nel 2022;
- 10 milioni nel 2023.
Da quel momento il profilo di Martina e del suo brand hanno continuato a combaciare. Anche oggi Martina sfrutta il suo canale TikTok per promuovere le nuove collezioni e per condividere momenti di vita quotidiana con i suoi follower. Questo conferma il fatto che la Strazzer non sia arrivata su TikTok esplicitando l’intenzione di vendere i suoi prodotti, bensì è stato il suo pubblico a generare la domanda.
La bravura dell’imprenditrice è stata quella di capire l’opportunità del social sfruttandolo attraverso contenuti studiati per ingaggiare il pubblico di riferimento. Fondamentale è stato il fatto che in ogni contenuto ci fosse il suo volto in primo piano e un format ricorrente che fosse riconoscibile.
Il successo di Amabile? Lo stortelling
I modelli Amabile sono indubbiamente di alta qualità e rispecchiano lo stile desiderato dal suo pubblico target ma non sono sufficienti per garantire il successo dell’azienda. Ciò che ha fatto davvero la differenza è la storia del marchio e i suoi valori. I prodotti di Amabile in maniera del tutto naturale si sono caricati di un significato molto profondo.
Lo storytelling ha avuto un ruolo essenziale per la narrazione dei valori del brand e continua ad essere uno degli elementi chiave del grande successo di Amabile. La storia dell’azienda viene raccontata in ogni dettaglio, dalla raccolta dei primi fondi, fino alla decorazione del nuovo ufficio.
Inoltre, ogni nuova collezione è accompagnata da una storia e da un obiettivo sociale ben preciso. Martina, infatti, è attenta a temi delicati come quello della salute mentale e della body positivity a cui ha dedicato intere collezioni.
Il punto di forza del suo storytelling è il tone of voice. La fondatrice di Amabile propone i suoi video in un tono colloquiale, quasi come se stesse parlando alle sue amiche di lunga data. Il risultato è l’aver creato un legame profondo e sincero con la community.
Nonostante il successo esponenziale, Martina viene percepita ancora come la “ragazza della porta accanto”. Ed è esattamente questo a far avvicinare i follwer ai suoi prodotti.
Martina ha saputo sfruttare l’autenticità come arma segreta. I suoi video non erano semplici spot pubblicitari, ma vere e proprie storie che raccontano i suoi gioielli, i processi artigianali e le ispirazioni dietro ogni pezzo. Questo ha creato un legame emotivo con il pubblico, che ha iniziato a sentirsi parte della famiglia Amabile.
La community si lega inevitabilmente all’azienda poiché Martina è Amabile e non vengono mai percepite come entità separate. Amabile è un marchio pieno di personalità, sincero, coerente con i valori appartenenti alla generazione Z e Martina Strazzer è percepita allo stesso modo. Il suo è l’esempio perfetto di come si faccia CEO branding: visione, missione e posizionamento dell’azienda si sono consolidatì attraverso identità, valori e personalità di chi la guida!
La strategia marketing di Amabile
Martina Strazzer ha fin da subito puntato sull’esperienzialità, dando grande importanza al momento dell’unboxing.
Nel customer journey – il percorso che il cliente compie dal momento in cui vede il prodotto fino al momento in cui lo riceve e lo indossa – l’unboxing assume un’importanza cruciale, sia per l’acquirente che per l’azienda stessa.
Amabile si distingue per la cura dei dettagli, anche nel packaging. Ogni pacchetto viene presentato in una robusta scatola rosa – colore caratteristico del brand – e sembra quasi uno scrigno che, all’apertura, rivela non solo i propri gioielli ma anche delle piccole sorprese.
La scatola, infatti, non contiene solo il prodotto ma anche una serie di cartoline informative che cambiano in base al periodo dell’anno o alla collezione di riferimento. L’unboxing diventa quindi un’esperienza unica, attesa con entusiasmo per connettersi con il marchio e per poi condividerla sui canali social dei clienti.
Nella sua strategia di marketing, Martina utilizza anche la leva della scarsità. Non c’è nulla di nuovo in questo approccio, spesso usato dai brand di alta moda. Amabile sfrutta le collezioni stagionali o i rilanci di vecchi prodotti molto amati per creare una sensazione di urgenza nell’acquisto.
Inoltre, la possibilità di effettuare il pagamento a rate incentiva l’acquisto anche da parte di quella fascia di clienti che non può permettersi l’acquisto dei suoi gioielli che appartengono ad una fascia di prezzo medio-alta per il target di riferimento.
Uno degli esempi più brillanti del marketing di Amabile è il Golden Ticket. Martina ha ideato questa campagna in stile gamification per coinvolgere attivamente i fan: per ogni acquisto di un gioiello, la possibilità di trovare un biglietto speciale e vincere un viaggio alle Maldive, completamente spesato e in compagnia del team Amabile.
Un’iniziativa che ha generato un enorme buzz intorno al brand e ha incentivato le vendite in modo esponenziale, oltre che migliaia di video UGC a costo zero, creando visibilità per il marchio su TikTok. I video degli unboxing, condivisi con entusiasmo dai clienti, hanno contribuito a diffondere ulteriormente il contest e ad accrescere la community di Amabile.
Le dipendenti di Amabile sono le principali brand ambassador
Amabile Jewels non ha un canale TikTok dedicato che, contro ogni aspettativa, è stato creato per il team dell’azienda: il Team Amabile.
Il profilo è gestito totalmente dalle sue collaboratrici e ad oggi conta oltre 450.000 mila followers. Le sue dipendenti sono diventate così le principali ambasciatrici del brand e nel profilo TikTok raccontano la loro vita quotidiana in ufficio. I contenuti sono vari, passando dalle attività di team bulding che svolgono, alla preparazione degli ordini dei clienti alla pausa pranzo condivisa insieme.
In questo modo Martina ha creato uno scenario ben preciso che fa da sfondo alla sua realtà aziendale. Quello che traspare è un clima amichevole e stimolante che porta l’utente a sentirsi più vicino al brand e al prodotto che andrà ad acquistare.
L’ambiente e i dietro le quinte che il team mostra creano un forte senso di appartenenza ai valori portanti del brand. Non a caso, i prodotti del marchio sono altamente riconoscibili e per coloro che li indossano non rappresentano solo gioielli. Con il tempo sono diventati simboli di un intero universo di valori, soprattutto per le ragazze che vedono in Martina un fonte di ispirazione e un esempio di successo per il futuro dell’imprenditoria al femminile in Italia.
Perchè le PMI scelgono TikTok?
TikTok può essere un ottimo propulsore per le PMI che vogliano sfruttare il mondo del social network per incrementare le vendite delle aziende. A parlare, come sempre, sono i dati.
Bytedance ha condotto alcune analisi sull’impatto della piattaforma sulle piccole e medie aziende italiane.
Il 66% degli intervistati ha dichiarato di essersi imbattuto in contenuti di PMI italiane in ambito:
- fashion (56%);
- bellezza (50%);
- food & drink (44%);
- viaggi (31%);
- casa (24%);
- gaming (19%).
L’89% di chi ha trovato contenuti di questo tipo di realtà afferma di averli visti per la prima volta su TikTok e il 72% ha dichiarato di vederli con cadenza giornaliera. Le evidenze della ricerca confermano la volontà degli utenti di voler continuare a vedere contenuti pubblicati dalle PMI e di interagire con esse. Il 67% di chi ha visto questi contenuti infatti ha detto di seguire profili di piccole e medie imprese.
La piattaforma mette a disposizione delle aziende vari strumenti per chi intende creare pubblicità da inserire nelle pubblicazioni del brand. TikTok Ads Manager è uno di questi: si tratta di una potente piattaforma di pubblicità self-service che semplifica la creazione e la gestione di campagne pubblicitarie all’interno della piattaforma.
Inoltre, con TikTok Pixel, gli imprenditori possono monitorare l’impatto degli annunci sulla propria attività sul sito web, trovare un pubblico migliore per i propri annunci e vedere l’attività degli utenti. Questo strumento intelligente di codifica permette di monitorare le vendite e migliorare la performance degli annunci stessi.
Sarebbe anche opportuno considerare la creazione di un account TikTok per l’azienda, utilizzando i vari metodi di registrazione disponibili, come email o social network. È fondamentale ottimizzare il profilo dell’azienda su TikTok, aggiungendo un’immagine appropriata, una bio interessante e il link al sito web o ad altri social network che si desidera promuovere.
Le PMI dovrebbero anche considerare l’utilizzo della pubblicità su TikTok, sebbene non sia indispensabile. Sono disponibili diversi formati di annunci, tra cui In-feed, Brand takeover, Hashtag challenge, Branded lenses e Top-view video. La pubblicità può anche essere utilizzata in strategie di influencer marketing per monetizzare i contenuti dei tiktoker.
Come in ogni campagna di social media, è difficile valutare l’engagement dei contenuti pubblicati su TikTok. Tuttavia, è possibile utilizzare la formula [(numero di Mi piace + numero di commenti) / numero di follower] x 100 per misurare il coinvolgimento del pubblico. Una volta ottenuti questi indici, si possono prendere decisioni per migliorare i contenuti e connettersi meglio con il pubblico.
Tuttavia, TikTok è una piattaforma in continua crescita, quindi il pubblico si sta diversificando e alcune PMI legate al mondo della moda italiana sono emerse proprio grazie a questo social.
Amabile e A-MORE sono l’esempio di quanto uno small business possa crescere grazie all’utilizzo di una semplice piattaforma social. E non si tratta solo di retorica. Ricordiamo che entrambi i brand sono partiti da budget irrisori e hanno davvero fatto di TikTok il cavallo di battaglia della loro strategia marketing.
Il successo di questi due brand dimostra anche l’importanza per un’azienda di avere un volto riconoscibile. I consumatori – soprattutto la Gen Z – oggi hanno bisogno di acquistare qualcosa che vada oltre il prodotto stesso. Il prodotto diventa un modo per riconoscersi, un mezzo che sia in grado di trasmettere i propri valori, trasparenza e credibilità.
Il come e dove narrarlo è la chiave!