Quando un brand viene citato o mostrato in un prodotto di intrattenimento – siano essi film, programmi televisivi o brani musicali – non è mai per caso. Dietro quella visibilità c’è un preciso accordo commerciale, e la strategia che sta alla base dell’accordo si chiama product placement.
Esistono diverse tipologie di product placement e altrettante tecniche per inserire i prodotti all’interno del contesto narrativo scelto. A volte il prodotto è più evidente e viene inquadrato insistentemente, altre volte appare naturalmente collocato nella scena, tanto che quasi non lo si nota.
Una delle forme più efficaci di product placement è quello musicale. In altre parole, i brand vengono citati dagli artisti nelle proprie canzoni in modo apparentemente casuale.
Un product placement verbale
Affinché sia efficace, l’inserimento di un prodotto deve essere coerente con il contesto di riferimento. L’obiettivo consiste nel cercare un equilibrio tra la sponsorizzazione vera e propria e la fluidità della narrazione.
Se dunque nel product placement visivo – quello di film e serie tv – l’equilibrio è dato dal mostrare il prodotto senza indugiare, assicurandosi che sia comunque visibile, nel product placement verbale – quello delle canzoni – trovare il bilanciamento è più complesso.
Il rischio è infatti quello di nominare il prodotto da sponsorizzare senza che questo abbia senso nel testo della canzone. Non tutte le canzoni si prestano infatti ad “ospitare” nomi di prodotti, e non tutti i prodotti possono essere inseriti in brani musicali.
Gli esempi di product placement nelle canzoni, tuttavia, non mancano. E c’è di più: probabilmente perché hanno molta diffusione, sembrano essere i brani estivi ad essere i più scelti per le partnership. Vediamo alcuni dei casi più recenti.
La tripletta estiva di Coca-Cola
Dal giorno della sua uscita, Mille, la nuova canzone di Orietta Berti, Fedez e Achille Lauro, è entrata nella testa di tutti, e così ci ritroviamo a canticchiare “labbra rosso Coca-Cola” senza nemmeno rendercene conto. Ma il nome della bevanda più famosa al mondo non è lì per caso: si tratta di product placement.
Coca-Cola è protagonista anche di altri due brani rilasciati da poco: Movimento lento di Annalisa e Federico Rossi e Cinema di Samuel e Francesca Michielin. Nel primo caso ad essere associato al colore della lattina è il cielo: “cielo rosso Coca-Cola”, cantano infatti i due artisti nel ritornello. “Coca-Cola così non mi va” è invece un verso del secondo brano.
Quelli appena citati sono solo i casi più recenti di product placement nelle canzoni. Per trovarne altri non serve andare lontano: nell’estate 2020 cantavamo “ti ho in testa come Pantene”, ritornello del brano Non mi basta più di Baby K con la partecipazione di Chiara Ferragni. In questo caso l’artista e l’imprenditrice sono state anche testimonial della campagna Pantene, avvalorando l’associazione tra le loro figure – e quindi la canzone – e il brand di prodotti per capelli.
Del luglio 2018 è invece Faccio quello che voglio di Fabio Rovazzi. Il brand citato è Fiat: Rovazzi canta infatti “tanto sono su una Panda”. Nel videoclip della canzone sono inoltre visibili numerosi altri brand, da Samsung a Supreme.
I vantaggi di inserire i brand nelle canzoni
Il product placement viene definito anche pubblicità indiretta, proprio per la sua capacità di promuovere un prodotto in maniera implicita. Al contrario degli spot tradizionali, i prodotti vengono infatti mostrati senza che vi siano espliciti riferimenti alle loro caratteristiche.
Anche nelle canzoni, il principale vantaggio dei “brand in musica” è rappresentato dal fatto che il nome del brand viene ripetuto più volte nel testo del brano, posizionando implicitamente quel prodotto nelle mente dell’ascoltatore.
Immaginiamo ad esempio di essere in spiaggia ed ascoltare diverse volte i brani sopracitati che nominano la Coca-Cola. A un certo punto ci viene sete, andiamo al bar della spiaggia e ordiniamo proprio la famosa bevanda. Siamo stati plagiati? No, ma sentire nominare Coca-Cola, soprattutto se fa molto caldo come in spiaggia, ci fa pensare alla bevanda fresca e dissetante, e ci viene voglia di comprarla.
Coca-Cola si presta bene a questo tipo di product placement perché è parte dell’immaginario collettivo perchè tutti conoscono la bevanda e il colore rosso tipico delle sue bottiglie e lattine, ma ciò non significa tuttavia che altri brand non possano trarre vantaggi da questa strategia.
Non bisogna dimenticare inoltre che i prodotti spesso non vengono solo nominati nel testo delle canzoni, ma anche mostrati nei videoclip. In questi casi possiamo parlare di doppio product placement: il prodotto viene nominato e mostrato contemporaneamente. L’impatto, in questo caso, è ovviamente maggiore.
Dobbiamo aspettarci nuove partnership tra brand e artisti? Nuovi brani che nominano prodotti? Forse si, queste collaborazioni sembrano infatti portare buoni risultati e rendono la pubblicità non invasiva ma piacevole. Tutta da cantare.