Il city branding

Il city branding è uno strumento che, se usato opportunamente, può aiutare le città ad attirare i turisti e allo stesso tempo comunicare la propria identità.

Cos’è il city branding?

Il city branding è basato sulla creazione di un logo in grado di creare un’immagine positiva rappresentativa di una città, al fine di raggiungere un vantaggio competitivo tramite la riconoscibilità e la differenziazione. Ciò ha lo scopo di accrescere gli investimenti interni e il turismo, ma anche di rafforzare il senso di comunità attraverso l’inclusione di tutte le realtà sociali che la città possiede.

Non si tratta, dunque, di una semplice promozione di un luogo, in quanto viene impiegato dalle città per ridefinire la propria immagine attraverso un logo che possa esprimere la loro complessità e, al tempo stesso, la loro unicità.

In un mondo affollato da marche e da loghi, è necessario distinguersi affermando la propria identità. Pertanto, molte città fanno leva su:

  • elementi tangibili, come i monumenti e la struttura urbana,
  • elementi intangibili, come il feeling che una città trasmette al visitatore.

Per essere efficace nella promozione di un luogo, un logo deve avere le seguenti caratteristiche:

  • deve essere distintivo e unico;
  • deve esprimere l’identità della città;
  • deve superare il T-shirt test, infatti se il logo è apprezzato dal pubblico verrà riprodotto sulle T-shirt;
  • deve esprimere qualità;
  • deve essere out of the box.

Il caso I ❤ NY

Dalle stampe sulle magliette e sui cappellini a quelle sulle tazze e sugli accendini, il logo I love NY è universalmente conosciuto.

Negli anni 70 nessuno voleva visitare la grande mela, dati gli alti tassi di criminalità, l’inquinamento e il caos quotidiano. Così nel 1977, il New York State Department of Economic Development decise di affidarsi al graphic designer Milton Glaser dell’agenzia pubblicitaria Wells Rich Greene, per risollevare il destino della città.

Oggi tutti i turisti vogliono visitare New York e comprare alcuni di questi gadgets.

City branding: I Love New York logo
Fonte: AreaDomani

Il logo, formato da soli tre elementi, è estremamente sintetico e forse è proprio da qui che deriva tutta la sua universalità, che gli ha permesso di divenire nel tempo iconico, riconosciuto e imitato in ogni parte del mondo.

Il caso Melbourne

Nel 2007 l’agenzia Landor di Sidney ha riprogettato l’identità visiva di Melbourne. La città australiana aveva un gran numero di loghi piuttosto diversi tra loro che non erano in grado di sintetizzare e comunicare l’unicità della città.

Landor riuscì a sviluppare un sistema modulare di loghi fondato sulla lettera M. Diversa per forma, contenuto e colore, l’iniziale di Melbourne racconta i molteplici aspetti della città, mantenendo però una coerenza sia visiva sia narrativa.

City branding Melbourne
Fonte: Run design branding agency

Il logo di Melbourne si allontana dalla rigidità del logo di New York, Amsterdam o Berlino, per avvicinarsi a un maggiore dinamismo. Esso, infatti, consente svariate interpretazioni, pur facendo leva su un insieme di regole precise che creano rappresentazioni coerenti e uniformi.

Landor ha sviluppato anche una palette cromatica in grado di indirizzare tanto i cittadini quanto i turisti.

Melbourne palette cromatica
Fonte: Run design branding agency

Il caso di Bologna

Recentemente la città di Bologna ha lanciato un concorso internazionale al fine di creare una propria identità visiva.

I vincitori del contest, Michele Bartoli Antonio Pastore, avevano il compito di unire le differenti sfaccettature della città; da quelle culturali e gastronomiche, a quelle letterarie e musicali. Un unico logo sarebbe stato limitativo, perciò decisero di realizzare un’identità visiva in continua evoluzione.

Crearono quindi, un vero e proprio alfabeto basato su forme geometriche astratte, tratte da alcuni dettagli dei principali monumenti della città. In questo modo si genera un alfabeto visivo digitale, con cui chiunque può scrivere personali “parole visive” rappresentative di cosa è Bologna.

L’insuccesso fiorentino

Non tutti i casi di city branding sono stati di successo come quelli appena discussi, anzi. Il city branding può risultare molto complesso e molti sono gli esempi di località che, pur essendo diverse tra loro, presentano loghi molto simili. Uno degli esempi più clamorosi di mancanza di originalità, putroppo si rintraccia in Italia, più precisamente a Firenze.

City branding Firenze
Fonte: Unusual blended communication

Tale logo è stato selezionato a seguito di un concorso sponsorizzato da Audi con ben 15mila euro in palio. Nonostante le 5 mila proposte raccolte, si decise a favore di un logo statico senza immagini, con solo il nome della città, declinato in latino, inglese, tedesco e spagnolo. L’idea si scoprì essere molto simile, se non identica, al logo di Praga.

Logo Praga
Fonte: Unusual blended communication

Ciò che emerge è che il city branding non solo ha come obiettivo quello di accrescere l’efficacia delle politiche di marketing territoriale, definendo il posizionamento della città, ma rappresenta anche un vero e proprio biglietto da visita. Per questi motivi non può e non deve essere sottovalutato.

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