Coca-Cola e il marketing esperienziale

Oggi il consumatore si focalizza non solo sul singolo prodotto ma anche sulle sue emozioni. Per questo motivo, sempre più aziende cercano di costruire un rapporto empatico con il cliente attraverso esperienze uniche e coinvolgenti. Coca-Cola è ben consapevole di ciò, infatti da anni ormai investe in campagne di marketing esperienziale.

Coca-Cola small world machine

Nel 2013 l’azienda ha lanciato, in Pakistan e in India, una campagna di marketing esperienziale basata su un’interazione virtuale tra individui dei due paesi. In particolare, Coca-Cola collocò alcuni distributori dotati di telecamere integrate nei maggiori centri commerciali cittadini. Tramite quest’ultime, si riuscì a consentire l’interazione in real time degli abitanti di questi paesi.

La campagna ebbe un enorme successo, non solo come ottimo esempio di marketing esperienziale, ma soprattutto perchè  permetteva a due stati da tempo in situazione di tensione sociale di vivere un momento di condivisione e felicità.

Coca-Cola e la realtà aumentata

Nel 2018 in occasione dell’inizio della Fifa World Cup, Coca-Cola lanciò una nuova iniziativa basata sull’utilizzo della realtà aumentata in una stazione ferroviaria di Zurigo. I partecipanti potevano mostrare le loro abilità calcistiche interagendo sullo schermo con il famoso calciatore svizzero Xherdan Shaqiri.

Un altro esempio di utilizzo della realtà aumentata da parte di Coca-Cola avvenne nel 2018 a Stoccolma in uno dei più grandi centri commerciali della città. In questo caso, si creò un ambiente interattivo in cui i clienti potessero fare un’esperienza alternativa, divertendosi in gruppo. Tuttavia, allo stesso tempo, l’azienda riuscì anche a comunicare l’importanza del tema del riciclo.

Coca-Cola Zero e la prima “campagna bevibile”

Nel 2015 Coca-Cola insieme a Ogilvy & Mather ha realizzato una pubblicità legata al senso del gusto dove il video promozionale recita: “La prossima volta che hai sete bevi un annuncio”.

L’azienda cerca di far provare Coca-Cola Zero al maggior numero di clienti possibili, attraverso un sistema che faccia in modo che la bevanda possa essere letteralmente servita a tutti i fan, mediante il supporto tecnologico di Shazam. Così gli spettatori vedono riempirsi un bicchiere di Coca-Cola Zero direttamente sulla schermata del proprio smartphone. Ciò dà loro diritto ad un bicchiere di Coca-Cola Zero da consumare in un qualsiasi store degli Stati Uniti.

Questi sono solo alcuni esempi di marketing esperienziale, ma se ne possono trovare molti altri. Non a caso, ciò che emerge è che oggi non basta più il prodotto, ma si deve far leva anche sulle emozioni. Pertanto, si cerca di creare esperienze che avvicinino il  più possibile il consumatore all’azienda.

Per realizzare ciò, le imprese spesso non solo realizzano eventi stimolanti e coinvolgenti, ma ricorrono anche all’utilizzo dei cinque sensi per trasmettere emozioni e aumentare notevolmente l’associazione con il marchio. In questo modo, i consumatori legano il brand a sensazioni positive, che li spingono non solo ad acquistare il prodotto, ma anche a condividere i valori aziendali.

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