Nella concezione moderna del marketing, l’obiettivo principale è la soddisfazione del cliente: significa sostanzialmente esaudire un desiderio e/o un bisogno secondo le sue aspettative. Per far sì che questo accada, bisogna prima di tutto conquistarlo attirando la sua attenzione. Come farlo? Attraverso la comunicazione. Questa può essere visiva o corporate. La prima sfrutta immagini “appealing” e d’impatto, la seconda invece trasmette al cliente finale la mission ed i valori su cui l’azienda poggia le proprie fondamenta.
C’è però un elemento interessante, forse ancora poco sfruttato, che è in grado di dar vita ad una comunicazione molto attraente e degna di essere ricordata: l’ironia.
Un’arma a doppio taglio
L’ironia è una leva che può risultare un elemento decisivo e differenziante in una campagna di comunicazione, ma bisogna sottolineare che va sfruttata nelle giuste dosi e con la dovuta accuratezza. Si tratta infatti di un’arma a doppio taglio che da un lato può contribuire a creare contenuti di successo, ma dall’altro potrebbe invece determinare il fallimento del contenuto stesso.
È una questione di sottigliezza e ciascuno può interpretarla a modo proprio, può suscitare risate e ilarità ma, nel caso di temi specifici, può essere confusa con un sarcasmo poco gradito al lettore. Inoltre, è necessario un grande sforzo di intelletto da entrambe le parti: chi la crea deve saper dosare le parole e creare un contenuto moderatamente divertente, chi la fruisce deve saperla comprendere. Superare il limite tra lo scherzo e l’offesa risulterebbe un eccesso e provocherebbe l’insuccesso del contenuto.
Ironic Selling Proposition
Molte aziende, multinazionali e non, si stanno rendendo conto di quanto l’ironia possa fare la differenza in termini di vantaggio competitivo sul campo della comunicazione. Gli esperti del settore, facendo riferimento alla Unique Selling Proposition coniata da Rosser Reeves negli anni ’40, hanno addirittura dato vita ad un nuovo termine per definire questo fenomeno: Ironic Selling Proposition, prevedendo che sarà la chiave della comunicazione aziendale per i prossimi 10 anni.
La potenza dell’ironia sta anche nel fatto che, sempre nei dovuti termini, è applicabile un po’ a tutte le tematiche, anche quelle più delicate. Viene in mente un caso emblematico, quello di Taffo, l’agenzia di pompe e onoranze funebri che basa la propria comunicazione sul black humor e che ha pubblicato, nel luglio del 2020, un libro che riporta proprio il titolo “L’ironia della morte“.
Nelle città italiane non è un evento raro infatti trovare cartelloni giganti con le loro pubblicità più celebri dove vengono promossi, con sottile ironia, i loro “funerali low cost”.
Arthur Schopenhauer diceva:
“A ridere la gente è subito pronta, e quelli che ridono li si ha dalla propria parte.”
Provocare risate, ilarità e divertimento è sicuramente un ottimo escamotage per tirare acqua al proprio mulino o, in termini di marketing, per attirare e conquistare nuovi clienti, ma bisogna prima di tutto saperla dosare, cercando di restare professionali.