Quanto influisce la generazione del target di riferimento nelle scelte di consumo? Per un brand, avere questa informazione circa i propri clienti è di vitale importanza nella buona riuscita di ogni azione di marketing. Non basta più conoscere l’età o il genere, ma bisogna scavare più a fondo. Ad esempio, è importante conoscere i loro interessi, le piattaforme utilizzate o il modo di ricercare notizie.
Cerchiamo di capire la differenza che intercorre tra Millennials e la Generazione Z, così da comprendere cosa accomuna due generazioni così vicine e allo stesso tempo lontane.
Millennials
I Millennials sono tutti i nati tra il 1981 e 1996. È la generazione che ha vissuto in pieno la trasformazione digitale e gli effetti della nascita di Internet. Sono tra le generazioni più chiacchierate e meno ben viste dalle precedenti.
I consumatori di questa generazione, quando acquistano mostrano la propria identità e si identificano in un particolare gruppo. Sono degli esperti conoscitori del mondo del web e hanno ben accettato il cambiamento in atto. Nonostante ciò, mantengono un legame saldo con il passato e con gli strumenti di comunicazione tradizionale. Le aziende, per entrare nelle loro grazie, devono essere in grado di conquistare la loro fiducia, anche utilizzando personaggi o piattaforme per loro valide.
Generazione Z
La Generazione Z, spesso abbreviata con gen Z, è la così detta generazione dei giovanissimi. Raggruppa tutti i nati tra il 1997 e il 2012. La grande differenza con le precedenti generazioni è che sono tra i primi ad esser nati in un mondo già digitalizzato. Hanno completamente rivoluzionato il modo di consumare e di fruire i contenuti. Attraverso loro, i prodotti si trasformano in servizi e nasce il concetto di accesso ad essi. Consumando mostrano la loro essenza molto variegata e anticonformista.
Le aziende, per riuscire ad interagire con questi nuovi potenziali clienti, devono essere in grado di parlare la loro lingua ed esporsi su tematiche attuali che stanno a cuore alla stragrande maggioranza, come l’ambiente o i diritti LGBT.
Generazioni a confronto
Come utilizzano Spotify?
Una peculiarità che unisce queste due generazioni è la possibilità per i brand di raggiunge soggetti con abitudini simili, ma molto distanti dal punto di vista geografico. Questo è dovuto dal forte utilizzo di piattaforme digitali, come i social network o piattaforme di streaming. In particolare, per avere un contatto con i Millennials e e la Generazione Z l’audio risulta un valido strumento.
Non è un caso che, con l’era della pandemia da Covid-19, l’uso di Spotify è aumentato notevolmente, sia per la Generazione Z che per i Millennials, i contenuti audio sono diventati un elemento importante per il loro benessere mentale. Secondo Spotify Culture Next Report, entrambe le generazioni sono d’accordo sul fruire contenuti già conosciuti per ridurre lo stress. Questo perché la ripetizione musicale è in grado di stimolare risposte positive nella nostra mente.
Inoltre, per la gen Z i podcast presenti sulla piattaforma sono un valido strumento sia per potersi rilassare che per informarsi. A differenza dei Millennials, i ragazzi della generazione successiva sono fortemente influenzati dalla musica presente nei social network, come Tik Tok o Instagram. Secondo il report di Spotify, in Italia il 41% degli utenti appartenenti alla gen Z hanno ricercato sulla piattaforma una canzone solo dopo averla ascoltata sui social media.
Come ricercano le notizie?
Una delle più grandi differenze tra questi due mondi sta proprio nel modo di ricercare le notizie. I Millennials preferiscono ancora ascoltare i loro programmi radiofonici o televisivi preferiti. La credibilità della notizia dipende molto dalla testata o dal conduttore che la trasmette.MLa Generazione Z, invece, utilizza il proprio smartphone per rimanere aggiornato. Preferisce ricercare informazioni in profili Instagram accreditati o in podcast di attualità, che in pochi minuti comunicano le notizie più importanti.
Che piattaforme preferiscono?
In questi ultimi anni il contenuto più efficace per comunicare è il video. Tra i due però ci sono delle differenze sulle piattaforme utilizzate e sulla tipologia di video preferiti. Ad esempio, i millenials si stanno sempre più affezionando alle piattaforme di streaming online come: Netflix, Amazon Prime e Disney+. Secondo un articolo di Think with Google, la maggior parte della generazione Z preferisce utilizzare YouTube. Questa differenza generazionale potrebbe essere dovuta al fatto che i millenials hanno una maggiore possibilità di pagare l’abbonamento ad uno o più servizi streaming, mentre la gen Z punta a piattaforme gratuite.
Un’altra ragione per cui la generazione più giovane preferisce YouTube può essere dovuta dal fatto che ricercano contenuti autentici. Come conferma Forbes in un suo articolo, i video per essere efficaci devono essere “pertinenti, significativi e autentici”.
Conclusioni
Dopo questo confronto tra le generazioni è stato evidenziato come possono cambiare i gusti e le scelte di consumo tra individui di età non molto diversa. Il contesto in cui si vive e le trasformazioni in atto sono determinanti per intere generazioni.
I brand non possono far altro che analizzare e ascoltare i propri clienti, così facendo possono cogliere le loro preferenze e sfruttarle per creare una connessione con essi. Nell’era della trasformazione digitale non basta la semplice presenza dei brand nell’ambiente virtuale, ma devono essere presenti nelle piattaforme con contenuti di valore per i propri clienti.