Modelle accovacciate sul piano cottura, in bilico su una sedia o in acqua completamente vestite. No, non è arte moderna. È il sito web di Zara, una delle catene di abbigliamento più famose al mondo, che da poco più di un anno ha scelto di presentare i propri capi in un modo insolito, attirando da subito l’attenzione.
Pose “strane” che attirano l’attenzione
La prima domanda che viene in mente guardando alcune pose presenti sul sito di Zara è: perché far assumere ai modelli posizioni strane e a volte innaturali per mostrare i capi di abbigliamento?
La risposta non è così scontata come sembra. Non basta appellarsi a un generico “per far parlare di sé“, per quanto questo sia stato indubbiamente un risvolto della scelta del brand. Tra tanti siti di e-commerce simili tra loro, Zara ha scelto di distinguersi. E lo ha fatto con una comunicazione visiva fuori dagli schemi, unica nel suo genere.
Un fenomeno social
La particolarità delle pose proposte ha riscosso notevole successo sui social network, dove non mancano meme e parodie, oltre che numerose pagine che commentano con ironia le scelte bizzarre della catena spagnola. Proprio queste ultime riscontrano molto successo tra il pubblico: uno tra i profili Instagram più noti, Awkward Zara, conta ad oggi 53mila followers.
Dal canto suo, Zara sembra aver accettato la sfida: ad ogni shooting l’asticella sale un po’ di più, e i modelli assumono posizioni ancor più strane. La “caccia” alla posa più bizzarra – rigorosamente da condividere sui social – non sembra dunque destinata a fermarsi.
Pareri discordanti
Gli acquisti online, complice la pandemia, sono ormai entrati a far parte delle nostre abitudini. Sono sempre di più, infatti, le persone che scelgono di acquistare prodotti tramite Internet, compresi i capi di abbigliamento.
Proprio questi ultimi rappresentano un acquisto potenzialmente rischioso, data l’impossibilità oggettiva di provare gli indumenti. Ci si affida allora alle foto presenti sugli e-commerce per capire vestibilità e resa del capo. Quando però le immagini che accompagnano la descrizione di giacche e vestiti sono tutt’altro che esplicative, l’acquisto diventa complicato.
È quanto lamentano molti clienti Zara, che criticano aspramente la scelta stilistica della catena. Risulta infatti difficile, a detta loro, capire come veste un cappotto quando la fotografia ritrae una modella che vi si avvolge dentro, o come cadono un paio di jeans se non c’è nessuno ad indossarli. Per questo motivo, molte persone hanno preferito rivolgersi ad altri brand, seppur con un pizzico di rammarico perché affezionati clienti della catena spagnola.
La strategia di Zara
Se non mancano le approvazioni, dunque, non mancano nemmeno le critiche. La scelta di Zara, comunque la si interpreti, è una scelta d’impatto, che il brand ha perseguito forte del suo posizionamento. A cosa è dovuto, però, il successo di Zara?
L’azienda spagnola ha costruito il suo successo seguendo una precisa strategia di marketing, riassumibile in tre punti:
- Negozi aperti nelle principali vie dello shopping delle grandi città;
- Vetrine dal design curato nei minimi dettagli;
- Modello di vendita basato sull’urgenza, tipico delle catene fast fashion.
Più che sulla pubblicità intesa in senso tradizionale, dunque, l’azienda ha scelto di puntare su metodi di promozione alternativi. Una strategia rivelatasi vincente, che ha permesso al brand di diventare in pochi anni uno dei leader del suo settore.
In questa strategia rientra anche la scelta di proporre foto fuori dagli schemi per presentare le nuove collezioni.
Le nuove buste colorate non passano inosservate
Le pose dei modelli Zara sono ormai iconiche, ma recentemente il brand ha fatto parlare di sé per un altro motivo. Zara ha lanciato da poco la sua nuova linea beauty, e per pubblicizzarla ha scelto un metodo non convenzionale: buste colorate. Ad ogni cliente che effettua un acquisto, infatti, al posto della classica busta marroncina con il logo del brand viene consegnata una busta colorata, su cui è riportato il claim della linea: “There is NO BEAUTY, only BEAUTIES – COMING SOON”.
Le buste colorate di fucsia, arancione, rosso e blu non passano inosservate, e costituiscono uno strumento di comunicazione indiretta. Anche le shopper, infatti, possono essere un ottimo modo per promuovere un brand, come insegna il bagvertising.
Una scelta destinata a durare?
Zara continuerà anche nei prossimi anni a proporre queste pose alternative diventate ormai una caratteristica del brand? Non ci è dato sapere. Certo è che questa scelta ha portato all’azienda copertura mediatica gratuita grazie alle numerose condivisioni sui social delle immagini e alla loro viralità.
Una possibilità, anche per venire incontro alle critiche ricevute, è affiancare alle pose più strane e particolari altre più “classiche”. In questo modo il brand conserverebbe la sua unicità permettendo però allo stesso tempo ai clienti di capire come sono effettivamente fatti i capi in vendita.