In un periodo in cui la maggior parte della nostra vita quotidiana è governata da smartphone e tablet, il fenomeno della realtà aumentata sta diventando sempre più concreto, permettendoci di vivere esperienze uniche.
Se fino a qualche anno fa soltanto Google con la tecnologia “Google Lens” si era avvicinato a questo settore, oggi molti dei brand più famosi a livello globale utilizzano la realtà aumentata come strategia di marketing per implementare la user experience, rendendola il più sensoriale possibile.
Che cos’è la realtà aumentata
La realtà aumentata (Augmented Reality – AR) può essere definita come quell’insieme di tecnologie che attraverso l’utilizzo dell’intelligenza artificiale permette di amplificare l’ambiente circostante con la sovrapposizione di oggetti tridimensionali che gli utenti possono percepire attraverso i cinque sensi.
Le applicazioni di AR più utilizzate oggigiorno si affidano agli smartphone per mostrare il mondo digitalmente aumentato. Gli utenti possono attivare la fotocamera di un telefono, visualizzare il mondo che li circonda sullo schermo e fare affidamento su un’applicazione AR per migliorare quel mondo in tempo reale.
Sebbene per molti possa sembrare uno degli esempi di evoluzione tecnologica degli ultimi anni, è curioso comprendere come il termine “realtà aumentata” sia stato coniato nel secolo scorso dallo scienziato Thomas P. Caudell, che durante la progettazione degli aerei militari si chiese se non fosse più utile permettere ai piloti di visualizzare informazioni virtuali nei propri visori, in modo da evitare distrazioni. Nonostante la sua intuizione fosse corretta, all’epoca non ebbe un grande successo.
Il primo esempio “moderno” di realtà aumentata nasce invece dall’idea di Pokémon GO nel 2016: un videogioco che si basa sulla ricerca di vari personaggi della saga giapponese che, al suo apice, ha raggiunto la cifra astronomica di 45 milioni di utenti giornalieri attivi.
Il marketing della realtà aumentata
Dall’esperienza di Pokémon Go moltissimi brand in ogni settore hanno compreso il vantaggio competitivo derivante dall’utilizzo della realtà aumentata. Al giorno d’oggi è fondamentale saper offrire agli utenti una user experience di qualità che permetta di creare una relazione ancor più significativa tra brand e consumatore.
Chi meglio di IKEA è in grado di cogliere questa opportunità? Con Ikea Place si ha infatti la possibilità di inserire mobili virtuali nella propria casa per vedere come potrebbe apparire una volta assemblato, così da evitare quella fastidiosa sensazione di incertezza pre-acquisto che spesso ci porta a lasciare i prodotti in sospeso nel carrello per mesi.
Un altro settore in cui si è diffuso il fenomeno della realtà aumentata è senza dubbio quello della cosmesi. La maggior parte delle donne riscontrava problemi nell’acquisto online di prodotti come fondotinta e rossetti, per via della difficoltà nello scegliere la giusta colorazione.
Per questo motivo Sephora , nel 2017, ha pensato di inserire all’interno della propria app la possibilità di testare 20.000 prodotti del brand, dando vita ad un vero e proprio “specchio virtuale”.
Per restare in tema, anche alcuni dei brand più famosi del settore fashion hanno sperimentato le funzionalità della realtà aumentata. È il caso di Gucci che, aggiungendo una funzione AR alla sua applicazione, permette agli utenti di provare in anteprima le sneakers.
Puntando la fotocamera dello smartphone verso il basso, gli utenti possono scegliere di vedere una sovrapposizione digitale di 19 diverse sneakers sui propri piedi, scorrendo a sinistra o a destra per passare ad una coppia diversa.
Si tratta sicuramente di un esempio funzionale per la vendita al dettaglio, che fornisce ai clienti una rappresentazione visiva di come un prodotto apparirà nella vita reale, con l’obiettivo di ridurre i resi e aumentare la soddisfazione del cliente.
Non poteva mancare il mondo del Food & Beverage, in cui negli ultimi anni si è sviluppato il fenomeno del menu virtuale, grazie al quale è possibile scorrere l’intera selezione di piatti prima di decidere, per evitare di incorrere in spiacevoli delusioni.
Tra gli esempi più eclatanti di questo settore si trova sicuramente l’esperimento condotto da Pepsi ad una fermata dell’autobus di Londra, in cui attraverso tecnologie di AR venivano riprodotte scene di invasioni aliene, attacchi di animali e cadute di meteoriti.
In sostanza, un’esperienza che i cittadini londinesi difficilmente dimenticheranno. L’azienda ha poi reso disponibile il video della campagna pubblicitaria rendendolo uno dei più famosi su YouTube con oltre 6 milioni di visualizzazioni.
Il futuro dell’advertising
Il successo di tutte queste campagne ha ampiamente dimostrato il forte interesse del pubblico odierno nei confronti di queste tecnologie che mirano ad offrire un’esperienza di acquisto sempre più personalizzata.
Gli scenari futuri dimostrano che l’utilizzo della realtà aumentata come strategia di marketing rappresenterà una soluzione ottimale anche per il mondo dell’e-commerce, con l’obiettivo di intercettare i gusti di una clientela sempre più digital.